UNIVERSITA AGRARIA DI VEJANO
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Storia e Leggi

L'uso civico nasce come caratterizzato dall'utilizzo che la collettività può fare di determinate aree e si inquadra nell'ottica tipica di un'economia di sussistenza: con l'uso civico di legnatico, ad esempio, i membri di una determinata comunità godevano del diritto di raccogliere legna in un particolare bosco, considerato (impropriamente) come di proprietà collettiva. Con quello di pascolatico era previsto il pascolo delle greggi e delle mandrie. In modo analogo funzionavano gli altri usi civici di fungatico (per la raccolta dei funghi) ed erbatico (che permetteva agli allevatori di una determinata collettività di portare al pascolo i propri animali in una deteminata zona). A Vallepietra vi era un uso civico abbastanza raro. Gli abitanti erano soliti arrotondare i loro redditi costruendo canestri di corteccia che andavano poi a vendere a Roma. Avevano, perciò l'uso civico dello scortecciamento

 

Con il passare del tempo e il mutare dei metodi produttivi in agricoltura questa modalità di uso comune dei beni collettivi è andata via via perdendo d'importanza, anche per le profonde inefficienze ed il disordine organizzativo che creava.

 

Proprio la particolare attitudine della fattispecie in esame al disordine indirizzò il legislatore del 1927 a decretare che tutti gli usi civici esistenti in quel momento avrebbero dovuto essere rivendicati e regolarizzati dando la possibilità ai soggetti di affrancarli e, quindi, di trasformare il possesso delle terre di demanio civico o la proprietà gravata da uso civico in piena proprietà assoluta ed esclusiva.

 

Nel 1927 il legislatore mira a distinguere i vari usi civici in due principali categorie: terre di proprietà collettiva (demaio civico) e terre di proprietà privata ma su cui grava un diritto di uso civico in favore della collettività.

 

I proprietari di terre con gravame di uso civico possono togliere tale vincolo risarcendo la comunità in denaro (liquidazione) o in terra (scorporo). In quest'ultimo caso viene delimitata una porzione del fondo che diventa di proprietà collettiva (demanio civico) dove la comunità esercita il diritto di uso civico. Ad esempio nel comune di Ardea (Rm) un'intera tenuta, denominata "Banditella" era di vero e proprio demanio civico e nello specifico era destinata ad essere annualmente affittata mediante banditura all'asta (da cui il nome) ed i proventi andavano a beneficio della comunità di Ardea.

 

Le terre di demanio civico sono state spesso assegnate in quote enfiteutiche ai singoli membri della comunità titolare del diritto, in tal caso, il legislatore aveva previsto che, con una particolare procedura, potessero alienare e riscattare le quote, divenendone pienamente proprietari.

 

 

 

Le leggi

 

 

 

Le leggi che regolano le Università Agrarie sono le seguenti:

 

Legge 24 giugno 1888, n. 5489

 

Legge 4 Agosto 1894, n. 397 (Boselli)

 

Legge 16 giugno 1927, n. 1766 Conversione in legge del R.D. 22 maggio 1924, n. 751, riguardante il riordino degli usi civici.

 

R.D. Approvazione del regolamento in esecuzione della Legge 16 giugno 1927 n. 1766

 

Legge 17 Aprile 1957, n. 278 Costituzione dei Comitati Frazionali per l'Amministrazione separata dei beni di uso civico

 

Complessivamente nel Lazio le proprietà amministrate dalle Università agrarie ammontano a circa 5000.000 ettari di terreno.

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